Il Ticino ieri e oggi : viaggio tra le cartoline d’epoca

• 11 February 2015

Uscito a fine ottobre 2014 presso Fontana Edizioni, l’ultimo libro del fotoreporter Rémy Steinegger è un viaggio alla scoperta dei luoghi più suggestivi del Ticino, immortalati da cartoline d’epoca e fotografati a distanza di anni, dalla stessa angolazione e, per quanto possibile, nelle stesse condizioni di metereologia e di stagione. Un percorso appassionnante corredato da testi in italiano e tedesco.

“L’idea del libro risale a tre quattro anni fa” ci racconta Rémy Steinegger, fotografo professionista di origine lucernese stabilitosi in Ticino oltre 30 anni fa “e lo spunto mi è stato dato dalla collezione di mio padre che durante tutta la vita ha raccolto francobolli e cartoline d’epoca delle quali m’interessava soprattutto il retro per via dei francobolli e vari timbri. Poi ho iniziato ad osservare con attenzione anche le illustrazioni, i paesaggi e le località ripresi in epoche diverse.”

Autore del volume “Ticino tra cielo e terra” pubblicato nel 2011 sempre dalla casa editrice Fontana di Lugano, Rémy Steinegger si è quindi domandato come sarebbe stato confrontare cartoline d’epoca del Ticino con gli attuali paesaggi, per vedere che cosa è cambiato e che cosa è rimasto oggi del Ticino di un tempo?”

Il fotografo di Sala Capriasca ne ha parlato con Raoul Fontana il suo editore, il quale ha accolto l’idea con entusiasmo e l’ha indirizzato al “re dei collezionisti”di Lugano, Diego Luraschi oggi 82enne, proprietario di un negozio di francobolli, cartoline e altre varie pregiate collezioni in Via Cattedrale a Lugano. “Ho estrapolato 250 cartoline dalla sua ricchissima raccolta di oltre 4000 pezzi risalenti agli ultimi 100 anni e che raffigurano tutto il Ticino dal San Gottardo a Chiasso.” E’ quindi seguito il certosino lavoro di scansione delle illustrazioni selezionate. “Quando il materiale è stato pronto, ho iniziato il mio percorso alla ricerca dei luoghi immortalati, cercando di rispettare il periodo dell’anno e l’ora del giorno. Un lavoro più difficile di quanto immaginassi poiché la distanza, l’altitudine e l’angolazione dovevano essere esatte per riprodurre perfettamente la giusta prospettiva” ci spiega Rémy Steinegger.

Un lavoro spesso e volentieri ostacolato dalle opere erette dall’uomo con il passare degli anni e che ostruivano la vista oppure anche da proprietari di terreni o immobili poco disponibili che rifiutavano al fotoreporter l’accesso al loro giardino o l’uso del loro balcone per realizzare qualche scatto. “Mi sono sforzato di essere il più fedele possibile alla foto originale anche se mi sono trovato spesso di fronte ad una natura radicalmente trasformata o a contrasti enormi come nel caso di Gravesano ripreso da San Zeno e cambiato all’inverosimile in un secolo.”

Come ce lo spiega l’autore, la natura stessa è stata tra i suoi maggiori oppositori: “dove una volta gli uomini avevano lavorato duramente per strappare al bosco prati, terreni agricoli o vigneti, oggi sono tornati a crescere alberi e piante che hanno dato talvolta vita a boschi rigogliosi, ma in altri casi a una vegetazione selvaggia, con corsi d’acqua corretti o canalizzati, comunque sempre impenetrabili per il mio obiettivo” scrive Steinegger nella prefazione del suo libro.

Il viaggio di confronto tra i paesaggi raffigurati nelle cartoline della ricca collezione di Diego Luraschi e quelli odierni si è snodato su diversi mesi, dal 2012 al 2013 e circa l’80% dei 250 soggetti iniziali è stato concretizzato. All’anziano collezionista l’uso fatto delle sue cartoline è piaciuto molto. Postino di professione, nativo di Castione ma trapiantato a Lugano, Diego Luraschi raccoglie da una vita minerali, pietre preziose, monete, francobolli, quadri e cartoline d’epoca , in bella mostra nel suo appartamento: “con l’aiuto di mia moglie” ci racconta, “ ho riperito le cartoline nei mercatini di Parigi, di Bruxelles, di tante altre città e anche alle aste. Mi era già stato proposto di fare un libro sul Ticino di allora e di oggi, ma non me la sono sentita perché non sono un fotografo professionista.”

Parte della sua collezione di cartoline Diego Luraschi l’ha usata in alcuni suoi volumi stampati da Fontana come ad esempio “Da Chiasso ad Airolo con le diligenze” oppure “Lugano nella storia e nella giustizia.” Un libro scomodo quest’ultimo stando all’82enne poiché illustra le pratiche messe in atto nella Lugano medievale e tardo medievale come le impiccagioni alla forca di San Martino, le messe a morte di condannati rinchiusi in sacchi di iuta e buttati nel lago oppure decapitati alla foce del Cassarate. O ancora il commercio di neonati orfani che avveniva al vecchio Ospedale laddove sorge ora il quartiere Maghetti.

Il giornalista Giorgio Passera, redattore in capo di Terra ticinese è l’autore dei testi che corredano le immagini del libro di Rémy Steinegger: “il libro era già pronto per quanto riguarda le foto quando ci è venuta l’idea di dare una chiave di lettura a quelle immagini suggestive” ci dice Giorgio Passera. “Con l’editore, abbiamo ritenuto che un orientamento per il lettore sarebbe stato un valore aggiunto.” Grazie alla sua ottima conoscenza del territorio ticinese e ad una documentazione storica in suo possesso, il giornalista ha ultimato il suo lavoro redazionale nell’arco di una decina di giorni: “è stato molto interessante ragionare sui cambiamenti in atto nel nostro cantone e constatare che non vale sempre la teoria “com’era bello il Ticino allora e com’è brutto oggi”, infatti non è così nella Val Bavona ad esempio dove il bosco cresciuto nel corso degli anni ha migliorato il paesaggio.”

I testi di Giorgio Passera sono quindi stati tradotti in tedesco dal giornalista Hanspeter Gchswend cosicché il libro “Ticino ieri e oggi – gestern und heute” è anche distribuito in Svizzera interna. Chi lo sfoglierà non mancherà di stupirsi su quanto siano rimasti immutati nei decenni alcuni paesaggi montani come la strada della Tremola definita il “più lungo monumento viario della Svizzera” come lo indica Giorgio Passera nella sua didascalia oppure i paesi di Muggio, Gerra Gambarogno, Corippo in Val Verzasca, Ritorto in Val Bavona, Villa in Valle Bedretto o Bosco Gurin. O si interrogherà sui radicali cambiamenti che hanno mutato le fisionomie di Lugano e della sua periferia sud in particolare, di Chiasso e di Mendrisio. Emblematica infine la pagina dedicata a Novaggio e intitolata “Bellezze a confronto”. A distanza di oltre 90 anni, la fotografia di Rémy Steinegger non ripropone soltanto lo stesso scorcio di strada della cartolina d’origine, ma anche i medesimi protagonisti, due giovani donne ritrattate in un’identica posa: sorriso appena abbozzato, foulard in testa e vestito castigato per la ragazza del 1920, espressione disinvolta, jeans e maglietta che scopre le spalle per la ragazza del 2013. Stessa strada, situazioni simili, la storia sembra ripetersi.

Immagine: Mendrisio, Oliver Graf, Flickr, CC BY-SA 2.0

Articolo: Gemma d’Urso

    Lascia un commento

    L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *